ITINERARI
DI CONFINE
Theodor Rawyler, codirettore artistico del festival recentemente scomparso, si è sempre occupato di cultura di confine, non solo per il suo lavoro sulla community dance, ma anche come spunto di riflessione per la programmazione degli eventi e degli spettacoli nelle varie edizioni del festival. Per questo, volendo dedicare a lui questa edizione, il tema del confine ci appare come un itinerario, una visione, un concetto che possa davvero restituire la natura più profonda di Theodor e del nostro festival. Confine dentro il quale agire e confine da superare. Luoghi di confine e vite vissute al confine. Corpi e menti border line, liminari, di confine.
Confine come possibilità di diversità di vedute, emozioni e culture. Pensare e vivere il festival proponendolo come un momento di incontro fra artisti e culture, come un passaggio attraverso possibili crocevia culturali, in una città che ospitando tutto questo si proponga come luogo di scambio di idee e di proposte. Queste modalità, già a noi care e già sperimentate nella passate edizioni del festival, attraverso incontri, laboratori, residenze e spettacoli, assumeranno qui un aspetto ancor più incisivo come obiettivi e finalità, attraverso una capillare scelta degli artisti, dei lavori e degli eventi proposti. Intenti comuni e pensieri contrastanti diventeranno motivo di incontro e scontro, come alla frontiera tra due paesi in guerrra o in pace, diffidenti o abituati al libero scambio, per riunirsi in una grande visione artistica che per sua natura abbatte ogni confine.
Confine come possibilità di diversità di vedute, emozioni e culture. Pensare e vivere il festival proponendolo come un momento di incontro fra artisti e culture, come un passaggio attraverso possibili crocevia culturali, in una città che ospitando tutto questo si proponga come luogo di scambio di idee e di proposte. Queste modalità, già a noi care e già sperimentate nella passate edizioni del festival, attraverso incontri, laboratori, residenze e spettacoli, assumeranno qui un aspetto ancor più incisivo come obiettivi e finalità, attraverso una capillare scelta degli artisti, dei lavori e degli eventi proposti. Intenti comuni e pensieri contrastanti diventeranno motivo di incontro e scontro, come alla frontiera tra due paesi in guerrra o in pace, diffidenti o abituati al libero scambio, per riunirsi in una grande visione artistica che per sua natura abbatte ogni confine.