Nel 1995 Fiorella Rodella, allora studentessa oggi psicoterapeuta, gira le città dell’Emilia Romagna dialogando e intervistando persone sopravvissute alle torture e all’orrore dei campi di sterminio: antifasciste/i, partigiane/i, militanti, cittadine e cittadini che si erano opposti al regime fascista e per questo deportati nei campi di Dachau, Mauthausen, Auschwitz, Buchenwald. Interviste toccanti e potenti, registrate su trenta audiocassette e custodite in una valigia chiusa subito dopo la laurea. Riportate alla luce dal progetto Voci dalla Storia curato dall’associazione Liberty, quelle testimonianze devastanti sono diventate il materiale di lavoro per la creazione del solo di Paola Bianchi […] KZ, dove […] è un non detto, un pezzo mancante, un vuoto – graficamente un luogo chiuso, una prigione – e KZ è contrazione di Konzentrationslager.
Le persone deportate nei campi di sterminio nazisti venivano chiamate “pezzi” dai loro carnefici. Esseri umani ridotti a numeri e cose diventano facile bersaglio di torture e vessazioni, rendendo possibile la messa in atto di azioni atroci. Deumanizzare è il modo più semplice per non provare pietà, per uccidere spietatamente.
PEZZI nasce dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel solo di Paola Bianchi […] KZ e dal passaggio istantaneo e diretto dalla parola al corpo (eterodirezione), un passaggio da corpo a corpi mediato dalla parola. Una parola che è stata motore di […] KZ e che diventa veicolo di trasmissione tra corpi: dalle voci di 51 deportate e deportati politici registrate su audiocassette al corpo di Paola Bianchi — dal corpo di Paola alla sua voce registrata — dalla voce di Paola ai corpi di Barbara Carulli e Valentina Foschi. Una continua oscillazione tra voci e corpi. Un passaggio di memorie che, attraverso i corpi nella scena, riporti l’attenzione su tutti i genocidi, passati e presenti. Per non dimenticare e non abbassare la guardia, mai.
PEZZI è parte del progetto ELP | CORPI RECLUSI
BIO
Paola Bianchi, coreografa e danzatrice, è attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni ottanta. Con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali. La sua ricerca intorno al corpo la spinge a indagare la visione della coreografia per mezzo del video portandola a partecipare a molti festival dedicati alla videodanza. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani. Ha curato la direzione artistica di alcuni festival e rassegne. Attenta alla teorizzazione delle pratiche corporee nel 2014 scrive Corpo Politico _ distopia del gesto, utopia del movimento, volume pubblicato da Editoria & Spettacolo e curato da Silvia Bottiroli e Silvia Parlagreco. Ha scritto numerosi saggi brevi incentrati sul tema del corpo e della danza, pubblicati in libri e riviste. Nel 2020 vince il Premio Rete critica 9 e ¾ con il progetto ELP. Nel 2020 Clemente Tafuri e David Beronio (Teatro Akropolis) realizzano La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Paola Bianchi, progetto cinematografico che restituisce in forma di intervista il percorso artistico della coreografa.
CREDITI
concept e coreografia PAOLA BIANCHI
danzato e creato da BARBARA CARULLI e VALENTINA FOSCHI
sound design STEFANO MURGIA
costumi PIANOB
produzione PINDOC
coproduzione LIBERTY / STAGIONE AGORÀ
con il contributo di MIC e Regione Siciliana
realizzato nell’ambito del progetto VOCI DALLA STORIA ideato da Liberty e sostenuto da Unione Reno Galliera, Città Metropolitana di Bologna, Comuni di Baricella, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo e Minerbio, Parco della Memoria Casone del Partigiano “Alfonsino Saccenti”, con il contributo di REGIONE EMILIA ROMAGNA
CREDITI
concept e coreografia PAOLA BIANCHI
danzato e creato da BARBARA CARULLI e VALENTINA FOSCHI
sound design STEFANO MURGIA
costumi PIANOB
produzione PINDOC
coproduzione LIBERTY / STAGIONE AGORÀ
con il contributo di MIC e Regione Siciliana
realizzato nell’ambito del progetto VOCI DALLA STORIA ideato da Liberty e sostenuto da Unione Reno Galliera, Città Metropolitana di Bologna, Comuni di Baricella, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo e Minerbio, Parco della Memoria Casone del Partigiano “Alfonsino Saccenti”, con il contributo di REGIONE EMILIA ROMAGNA
Nel 1995 Fiorella Rodella, allora studentessa oggi psicoterapeuta, gira le città dell’Emilia Romagna dialogando e intervistando persone sopravvissute alle torture e all’orrore dei campi di sterminio: antifasciste/i, partigiane/i, militanti, cittadine e cittadini che si erano opposti al regime fascista e per questo deportati nei campi di Dachau, Mauthausen, Auschwitz, Buchenwald. Interviste toccanti e potenti, registrate su trenta audiocassette e custodite in una valigia chiusa subito dopo la laurea. Riportate alla luce dal progetto Voci dalla Storia curato dall’associazione Liberty, quelle testimonianze devastanti sono diventate il materiale di lavoro per la creazione del solo di Paola Bianchi […] KZ, dove […] è un non detto, un pezzo mancante, un vuoto – graficamente un luogo chiuso, una prigione – e KZ è contrazione di Konzentrationslager.
Le persone deportate nei campi di sterminio nazisti venivano chiamate “pezzi” dai loro carnefici. Esseri umani ridotti a numeri e cose diventano facile bersaglio di torture e vessazioni, rendendo possibile la messa in atto di azioni atroci. Deumanizzare è il modo più semplice per non provare pietà, per uccidere spietatamente.
PEZZI nasce dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel solo di Paola Bianchi […] KZ e dal passaggio istantaneo e diretto dalla parola al corpo (eterodirezione), un passaggio da corpo a corpi mediato dalla parola. Una parola che è stata motore di […] KZ e che diventa veicolo di trasmissione tra corpi: dalle voci di 51 deportate e deportati politici registrate su audiocassette al corpo di Paola Bianchi — dal corpo di Paola alla sua voce registrata — dalla voce di Paola ai corpi di Barbara Carulli e Valentina Foschi. Una continua oscillazione tra voci e corpi. Un passaggio di memorie che, attraverso i corpi nella scena, riporti l’attenzione su tutti i genocidi, passati e presenti. Per non dimenticare e non abbassare la guardia, mai.
PEZZI è parte del progetto ELP | CORPI RECLUSI
BIO
Paola Bianchi, coreografa e danzatrice, è attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni ottanta. Con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali. La sua ricerca intorno al corpo la spinge a indagare la visione della coreografia per mezzo del video portandola a partecipare a molti festival dedicati alla videodanza. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani. Ha curato la direzione artistica di alcuni festival e rassegne. Attenta alla teorizzazione delle pratiche corporee nel 2014 scrive Corpo Politico _ distopia del gesto, utopia del movimento, volume pubblicato da Editoria & Spettacolo e curato da Silvia Bottiroli e Silvia Parlagreco. Ha scritto numerosi saggi brevi incentrati sul tema del corpo e della danza, pubblicati in libri e riviste. Nel 2020 vince il Premio Rete critica 9 e ¾ con il progetto ELP. Nel 2020 Clemente Tafuri e David Beronio (Teatro Akropolis) realizzano La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Paola Bianchi, progetto cinematografico che restituisce in forma di intervista il percorso artistico della coreografa.