Continuano le restituzioni del progetto di scrittura critica Una platea tutta per sé, curata da Le Nottole per Tendance – festival di danza contemporanea insieme alle studentesse e agli studenti della III A del Liceo Artistico Statale Michelangelo Buonarroti di Latina. Per il secondo diario di bordo incrociamo gli sguardi di Niculina Pasu e Alessandro Baronetti che hanno deciso di concentrare le loro riflessioni sullo spettacolo Mbira di Roberto Castello/ALDES, andato in scena il 1° giugno 2022 al Teatro Fellini di Pontinia.
di Niculina Pasu - III A Liceo Artistico Statale Michelangelo Buonarroti di Latina
Dopo aver visto vari spettacoli del festival di danza contemporanea di Latina Tendance – tra cui I Pupi. Le donne, i cavallier, l’arme e gli amori, Refreshed oranges into the ocean, Entanglement_Studio2 e altri –, devo dire che il mio preferito e quello che mi ha attirato di più è stato Mbira di Roberto Castello/ALDES.
Lo spettacolo parla della cultura dell’Africa che tende a perdersi sempre di più con il passare del tempo.
Il concerto è stato ricreato dalle danzatrici Ilenia Romano e Giselda Ranieri, dai musicisti Marco Zanotti e Zam Moustapha Dembélé e da Roberto Castello, che con musica, danza e parola tentano di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella africana.
Con grande impegno e forte creatività sono riusciti ad attirare l’attenzione di tutto il pubblico rendendo lo spettacolo molto divertente e coinvolgente, anche grazie ai costumi di scena e agli strumenti presenti sul palcoscenico sconosciuti a molti. Le danzatrici hanno trasmesso un modo di danzare leggero e spensierato, si sono mosse talmente tanto che a guardarle facevamo venire voglia di ballare con loro. I suoni erano forti e trasmettevano tanto da far pensare veramente di essere in Africa e immaginare nella propria testa: «Come sarebbe se fossi veramente lì?».
In un momento dello spettacolo, le luci hanno creato un controluce bellissimo, dove inizialmente si poteva vedere solo l’ombra della danzatrice riflessa dietro di lei.
Ma non è finita qui, la cosa più bella è stato quando una delle danzatrici ha detto: «Adesso alzatevi tutti in piedi!».
In quel momento io non ho esitato e come me anche gli altri spettatori. Ci siamo alzati tutti quanti e abbiamo ballato come matti con la musica della mbira, che solo a sentirla ti viene voglia di ballarla anche se non sai ballare.
Sicuramente è stata una delle esperienze più belle che ho fatto e che consiglio a tutti di fare.
di Alessandro Baronetti - III A Liceo Artistico Statale Michelangelo Buonarroti di Latina
Coreografato e diretto da Roberto Castello, interpretato da Ilenia Romano, Giselda Ranieri, Marco Zanotti, Zam Moustapha Dembélé e dallo stesso Roberto Castello, Mbira, concerto di musica, danza e parola per piazze e teatri è uno spettacolo che parte da una singola domanda: quanto ha contribuito l’Africa a renderci quelli che siamo?
Da questa domanda si diramano vari approfondimenti sull’argomento, dal punto di vista musicale, artistico e culturale.
Questi approfondimenti sono narrati dalla rassicurante voce di Roberto Castello che viene accompagnata dall’incantevole musica originaria del popolo Shona.
La musica non fa solo da accompagnamento ma anzi viene resa la protagonista dello spettacolo, è suonata del vivo e con strumenti tipici dello Zimbabwe proprio come la mbira da cui lo spettacolo prende il nome.
Personalmente ho trovato tutto lo spettacolo veramente interessante, a partire dagli approfondimenti, per passare poi alla musica fino ad arrivare al disegno luci.
I protagonisti venivano illuminati da una luce calda che rendeva l’atmosfera più familiare e rilassante, la luce illuminava solo il protagonista mentre chi non era centrale nella scena non veniva illuminato.
All’inizio le luci interessavano maggiormente le danzatrici, andando avanti con lo spettacolo è stato dato più spazio anche ai musicisti, rendendo anche loro protagonisti di alcune scene.
Ma tra la bellissima musica e gli interessanti approfondimenti si può leggere il tema dello spettacolo, cioè la colonizzazione. Di fatti ho potuto riconoscere nella prima danzatrice – Ilenia Romano – il popolo colonizzato, che all’inizio dello spettacolo balla libero e spensierato, ma quando entra in campo la seconda danzatrice – Giselda Ranieri – cioè il popolo colonizzatore, la prima si sente messa in soggezione e da lì inizia quasi una gara tra le due, che però quando si arriva all’apice dello spettacolo, cioè la festa finale, si dissolve e iniziano a danzare insieme armoniosamente.
Come accennato, l’apice dello spettacolo è la festa finale che sta a rappresentare la Bira, una festa che fa parte della cultura del popolo Shona. Difatti alla fine dello spettacolo Roberto Castello invita gli spettatori ad alzarsi e ballare insieme a loro a tempo di quella bellissima musica.
MBIRA
concerto di musica, danza e parola per piazze e teatri – 2019
FINALISTA PREMIO UBU 2019 – MIGLIOR SPETTACOLO DI DANZA
coreografia e regia ROBERTO CASTELLO
musiche MARCO ZANOTTI, ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ
testi RENATO SARTI / ROBERTO CASTELLO e la preziosa collaborazione di ANDREA COSENTINO
interpreti ILENIA ROMANO, GISELDA RANIERI / SUSANNAH IHEME (danza/voce), MARCO ZANOTTI (percussioni, limba) ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ (kora, tamanì, voce, balafon), ROBERTO CASTELLO
produzione ALDES – Teatro della Cooperativa
con il sostegno di MIBAC / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo, Romaeuropa Festival
media partner NIGRIZIA
ALDES sostiene l’opera di informazione critica della rivista Nigrizia, cui vanno i proventi della vendita delle t-shirt dello spettacolo
un ringraziamento a Cooperativa Sociale Odissea
Una platea tutta per sè
Un progetto laboratoriale di Valeria Vannucci – cofondatrice e redattrice de «Le Nottole di Minerva – rivista di critica teatrale» dell’Università di Roma La Sapienza, come percorso di formazione che andrà a intrecciare le modalità di visione e scrittura in un’ottica critica, cogliendo le possibilità di aprire lo sguardo alle osservazioni e riflessioni sullo spettacolo dal vivo offerte dal festival Tendance attraverso incontri frontali d’introduzione alla materia, osservazione degli spettacoli in programmazione e relativi esercizi di scrittura.