Il festival TenDance nasce nel 2011 a Fondi, con l’obiettivo di fare arrivare la particolare sensibilità artistica ed espressiva della danza contemporanea in dei luoghi che, generalmente, hanno poco a che fare con essa. Durante i suoi anni di vita il festival è cresciuto, ha assunto un’importanza non solo a livello locale, ma anche nazionale (tanto da ottenere anche il contributo di MIBACT e Regione Lazio).
Tendance nasce dall’intuizione e dal desiderio dei coreografi Ricky Bonavita e Theodor Rawyler di dare vita ad un evento dedicato alla danza in tutte le sue accezioni: la scelta del nome – Tendance – gioca proprio sull’idea di tracciare un panorama delle diverse tendenze del mondo coreutico contemporaneo, fatto di tradizione e di nuovi linguaggi espressivi. Ma il nome vuole anche richiamare all’inglese ”tendance” che significa “prendersi cura”, con l'idea che essere curatori di un festival voglia appunto dire avere a cuore gli artisti con la loro progettualità e il territorio e i suoi abitanti.
La direzione artistica di Bonavita e Rawyler, si basa su una progettualità condivisa e su competenze complementari, è coadiuvata da una lunga esperienza di collaborazione nell’ambito della produzione di danza e da carriere, come danzatori solisti e coreografi, in diverse compagnie italiane, fin dai primi anni ottanta.
Ricky Bonavita è, infatti, docente di tecnica di danza moderna e contemporanea presso i corsi superiori e i corsi di laurea istituiti all’AND – Accademia Nazionale di Danza - Istituto di Alta Cultura oltre che coreografo per la Compagnia Excursus, da lui diretta.
Theodor Rawyler, ha diretto insieme a Ricky Bonavita la Compagnia Excursus fino al 2019, anno della sua morte. Considerato uno dei maggiori esperti di Community dance in Italia ha creato coreografie per non professionisti oltre che per la sua compagnia e anche per molti strutture di promozione sociale.
Nel 2018, si aggiunge a Ricky Bonavita e Theodor Rawyler Danila Blasi come curatrice dei progetti artistici. Blasi, già direttrice organizzativa del festival, porta la sua visione legata alla sua esperienza nel mondo del teatro come organizzatrice e lighiting designer e uno sguardo più “politico” sul ruolo del festival derivante dalla sua lunga esperienza negli organismi direttivi di Aidap-Federvivo-Agis.
Nel 2019, Tendance e tutto il suo staff perdono Theodor Rawyler. La sua premutura scomparsa, a pochi giorni dall'inizio del festival, mette a dura prova l'esistenza stessa dell'evento. Ma allo stesso tempo tutto si ricompatta intorno alla figura del nostro amato direttore e il festival prende sempre più una forma legata al concetto di community dance, proprio per onorarne la memoria. Dal 2019 la direzione artistica diventa quindi di Ricky Bonavita e Danila Blasi, che lascia il ruolo di direttore organizzativo a Giordano Novielli.
Nel 2011 – l'edizione zero –, TenDance è il nome con cui si trasferisce la sezione danza di Operefestival dal Castello Odescalchi di Bracciano in un’altra splendida città del territorio laziale, altrettanto suggestiva e ricca di valore storico: quella di Fondi.
Diventato autonomo, TenDance, ma sempre organizzato da Operefestival, nella sua prima edizione, 2011, si svolge in tre giornate di dicembre a Fondi e ha in programma la visione di spettacoli di diversi coreografi di fama nazionale.
Dalla prima edizione del festival, 2012, l'organizzazione passa a Rosa Shocking, associazione di promozione e diffusione della cultura contemporanea, che realizza e gestisce progetti artistici legati allo spettacolo dal vivo, fornendo servizi di comunicazione e di organizzazione, gestione, logistica e supporto amministrativo per compagnie, teatri, rassegne e festival. La Presidente, Benedetta Boggio, e la Vice Presidente, Danila Blasi, sono già dalla prima edizione, rispettivamente responsabile della comunicazione e direttrice organizzativa e continuano così una proficua collaborazione che sarà parte integrante nello sviluppo del festival.
Nell'edizione 2012, oltre a Fondi, è coinvolto un nuovo comune, Maenza, in un’ottica di costruzione di una rete territoriale di collaborazione che, nel corso degli anni, coinvolgerà nuove realtà.
Inoltre il festival diventa uno strumento a disposizione del “fare artistico”, con l'introduzione di residenze creative, proprio nel suggestivo Castello Baronale di Maenza.
La seconda edizione, nel 2013, si svolge sempre tra i comuni di Maenza e Fondi e si apre all’interdisciplinarietà, legando la propria presentazione al pubblico all’apertura di una mostra fotografica.
Allo staff si aggiunge Letizia Coppotelli come direttore amministrativo, collaborazione preziosa che dura ancora oggi.
Nella sua terza edizione, settembre 2014, TenDance coinvolge, oltre agli usuali comuni di Maenza e Fondi, anche quelli di Latina e Itri. Si sviluppa l’impegno del Festival nell’ambito della formazione, con proposte di laboratori aperti a tutti e masterclass per danzatori gratuiti.
Per la sua quarta edizione, nel 2015, il festival si struttura grazie ad un tema unitario che lo attraversa: in questa occasione è Stati Di Grazia, che sottende una visione prevalentemente al femminile della coreografia contemporanea.
Tendance in questa edizione è concepito come itinerario attraverso sei comuni della provincia di Latina per tracciare un panorama fra le diverse tendenze del contemporaneo, per offrire uno sguardo attuale sul corpo come luogo di sintesi e di espressione artistica, come strumento palpabile che media le relazioni interpersonali e come spazio della condivisione e della poesia.
Nella scelta dei luoghi di rappresentazione altri due comuni si aggiungono ai quattro della precedente edizione, tutti nella provincia di Latina: Fondi, Maenza, Itri, Sonnino, Formia e Latina, andando ad ampliare la rete di collaborazione con il territorio.
Come sperimentato nelle precedenti edizioni, è confermato il ciclo di laboratori “I coreografi da vicino”, dunque gli spettacoli sono accompagnati da percorsi formativi e informativi rivolti alla comunità e in particolare alle scuole di danza locali, alle quali sono offerti dei laboratori con gli artisti presenti al festival.
Il tema della quinta edizione del festival è Flussi Continui (2016), dove l’immagine guida è, appunto, il flusso continuo dell’acqua, elemento caratterizzante dei territori della Provincia di Latina: torrenti e fiumi che, a partire dai Monti Lepini e attraversando Ausoni ed Aurunci, scende e si raccoglie nella rete di canali e laghi dell’Agro Pontino e del Sud Pontino, riversandosi, infine, nel Mar Tirreno.
La struttura del festival è caratterizzata, infatti, da una maggiore complessità nell’organizzazione, che, oltre alle attività degli anni precedenti, introduce le tavole rotonde, importanti opportunità di confronto e dibattito tra gli operatori del sistema danza e non, aperte al pubblico.
Formia, Fondi e Latina le tre città scelte per il festival: in ognuna di esse un fine settimana ricco di appuntamenti che ruotano, ogni volta, intorno a un argomento specifico.
Le iniziative ruotano principalmente intorno ai seguenti fulcri: laboratori tematici nelle scuole e nei teatri; visione degli spettacoli e tavole rotonde.
Da questa edizione, il festival aspira ad un maggiore partecipazione del pubblico, che sia attiva e non solo meramente passiva, al fine di animare il dialogo intorno alla visione degli spettacoli e ampliare l’orizzonte della percezione. Vuole soprattutto suggerire il piacere di condividere momenti di bellezza che possano lasciare dietro di se una scia di emozioni, domande e nuove aspettative.
Nel 2017 la sesta edizione di TenDance, che si svolge tra Latina e Priverno. ha il sottotitolo Dialogo con il Presente, che rimanda ad una delle funzioni fondamentali di un festival, quella di dotare di strumenti culturali di lettura della realtà attuale. Anche in questa edizione, oltre agli spettacoli, il festival ha offerto molteplici attività, tutte pensate per la costruzione di un “dialogo con il presente”, laboratori, residenze, incontri.
Da questa edizione va delineandosi la forma definitiva che TenDance manterrà fino ad oggi: individuando nel capoluogo pontino il suo fulcro centrale, TenDance andrà sempre più radicandosi nella città di Latina, iniziando proficue collaborazioni con istituzioni pubbliche e private, come il Comune di Latina, il Conservatorio Musicale Statale Respighi, il Liceo Artistico Michelangelo, il Museo Contemporaneo Madxi, OperaPrima Teatro. Queste collaborazioni porteranno ad individuare con sempre maggior precisione i bisogni del territorio e porteranno alla creazione di molteplici progetti speciali pensati ad hoc. E questo pur mantenendo lo sguardo anche sulla provincia, grazie anche alla collaborazione con Matuta Teatro, che lavora con il teatro e il teatro ragazzi a Priverno e Sezze.
Il sottotitolo dell'edizione 2018, svolta tra Latina, Priverno e Sezze è Incontri ravvicinati. Un sottotitolo che chiarisce l’idea centrale del festival: l’incontro.
Pensare ed organizzare un festival vuol dire proprio questo, far incontrare artisti, operatori, critici e studiosi con il pubblico, con i giovani, con la città tutta. In due settimane un ricco carnet di occasioni d’incontro, intorno a spettacoli, incursioni di danza urbana, laboratori, momenti di riflessione, che mettono al centro un’arte che per sua natura può essere praticata e fruita solo dal vivo: la danza contemporanea, che, attraverso i corpi nei quali è iscritta, trasmette al pubblico, come nessun’altra arte, il riverbero emotivo del presente.
Tendance 2018 si articolerà tra spettacoli, laboratori, incontri, residenze e progetti speciali, come #Comunicadanza (progetto di Simone Pacini), un progetto di “social media storytelling” che risponde al bisogno di coinvolgere gli adolescenti nel festival offrendo loro la possibilità di viverlo dall’interno, rendendoli protagonisti del racconto della sua preparazione, di ciò che accade in scena e del dietro le quinte per costruire un contesto di esperienza e di apprendimento che stimoli la creatività e la progettualità degli studenti valorizzandone le competenze. Altro progetto che debutta in questa edizione è Scrivere la Danza, un'idea di Danila Blasi e Graziano Graziani che mette a confronto tre scrittori, digiuni di danza, invitati a vedere tre spettacoli e raccontarli con il loro linguaggio,per poi mettere i risultati a confronto con la lingua della critica specialistica durante un incontro pubblico. L'obiettivo è quello di capire, dal confronto con sguardi curiosi e penne attente, se i linguaggi si possono ibridare per rendere il racconto della danza accessibile anche a chi non ne conosce ancora i linguaggi, senza per questo perdere di intensità. Questa edizione sarà anche la prima edizione del Premio TenDance (ribattezzato nel 2020 Premio Theodor Rawyler), un premio dedicato a coreografi emergenti e di cui il vincitore oltre a ricevere un premio di coproduzione verrà ospitato nell'edizione successiva del festival.
L'ottava edizione di TenDance, svolta a Latina e Sezze nel 2019, si chiama Percorsi condivisi. Il titolo l'aveva pensato Theodor Rawyler, uno dei direttori di questo festival. Theodor, o meglio Theo, per chi lo conosceva, ha sempre avuto la condivisione come orizzonte e come obiettivo. Era condivisa la direzione della sua compagnia di danza, quella della sua casa di produzione, questo festival. Non a caso Theo, conclusa la sua attività di danzatore, aveva scelto di dedicarsi alla community dance, quella particolare branca della danza che è per tutti, che apre ai corpi più diversi, che vede in ogni individuo la possibilità di un corpo danzante.
A pochi giorni dall'inizio di questa edizione del festival Theo ci ha lasciato. E tutti noi, feriti dalla crudeltà di questo abbandono, siamo rimasti paralizzati. Fino a che, con enorme fatica, abbiamo raccolto i pezzi e ci siamo rimessi al lavoro per realizzare TenDance così come lo avevamo immaginato insieme.
Oltre ad esibirsi in spettacoli abbiamo chiesto agli artisti di fare laboratori e stare in residenza artistica. Abbiamo creato momenti di incontro e situazioni di feedback con gruppi di persone interessate, coinvolgendo soprattutto giovani.
Da questa edizione si formalizza un'importante collaborazione con Teatri di Vetro, che partendo da un'idea di Roberta Nicolai e Danila Blasi costruiscono un'incontro tematico in due parti realizzato nell'ambito dei due festival.
Ma l'idea centrale intorno a cui ruota il concetto di partecipazione dell'edizione 2019 di TenDance è il progetto “Bonifica”. La coreografa Giovanna Velardi, con il cordinamento di Theodor Rawyler, che oltre ad essere uno dei direttori artistici del festival è anche uno dei maggiori esperti italiani di danza sociale e di comunità. ha creato uno spettacolo partendo da quella enorme opera che ha dato l’avvio alla fondazione di Latina, per allargare lo sguardo su ciò che possa significare oggi il concetto di bonifica. Creare un terreno fertile dove prima c'era solo deserto, palude, qualcosa che per definizione non viene considerato luogo per far nascere nulla. E tramutare un territorio ostile e inospitale in un luogo aperto, inclusivo, dove far nascere idee, progetti, comunità. Di questo progetto saranno protagonisti i cittadini stessi di Latina, chiamati a realizzare una grande performance multigenerazionale. Questo progetto di costruzione condivisa di una performance coreografica urbana collettiva diventerà uno dei cardini di TenDance.
L'edizione 2020 di TenDance, sempre a Latina e Sezze, è un'edizione particolare: come tutto lo spettacolo dal vivo ha dovuto sostenere delle variazioni dovute all’emergenza sanitaria e all'applicazione delle norme e dei protocolli messi in atto per contenerla.
Particolari difficoltà si sono incontrate nella realizzazione del progetto collettivo “Sakura”, iniziato in modalità online a giugno, svolto su un doppio binario, sia per la realizzazione di un'opera di video danza con la collaborazione del collettivo Apotropia, che ne ha curato la regia, sia per la realizzazione di una coreografia urbana realizzata in piazza del Popolo a Latina, mantenendo il distanziamento sociale. Altra difficoltà derivava ovviamente dalla mancanza del coordinamento di Theodor Rawyler. A questa mancanza abbiamo cercato di supplire con l'aiuto di Francesca Schipani e Enrica Felici, allieve di Theo, che si sono unite a Danila Blasi e Giordano Novielli nella realizzazione dell'opera, dando vita ad un collettivo che operana nella community dance attraverso laboratori con anziani, bambini, disabili. A questo collettivo, e allo staff del festival, si unisce stabilmente anche Manuela Cirfera.
Per gli spettacoli, per poter applicare le norme relative al pubblico abbiamo deciso di rafforzare la collaborazione con il Museo Madxi di Latina, dove si è svolta la maggior parte degli spettacoli originariamente programmati, adattati alla struttura museale anche in termini di allestimento.
Sono state programmate le opere dei coreografi di cui fosse possibile la realizzazione con un allestimento tecnico ridotto rispetto ad uno spazio teatrale e che fossero in linea con il divieto di assembramento, mantenendo quanto più possibile le compagnie presentate nel progetto originario, con l'intento di recuperare gli spettacoli che a causa del Covid19 non hanno potuto portare a termine la produzione, nel 2021.
Tutti gli spettacoli programmati al Madxi sono stati replicati tre volte in modo da garantire la massima fruibilità da parte del pubblico, incoraggiando la cultura della visione condivisa e non creando spazi elitari di fruizione. Visto lo svolgimento in un museo di arte contemporanea, la programmazione è stata in sinergia con altre opere che per ideazione e realizzazione fossero connesse con i coreografi e con le tematiche del festival: due videoproiezioni, una mostra di arte contemporanea, una mostra fotografica.
Si è purtroppo dovuto abbandonare l'dea dei laboratori, ma si è riusciti a mantenere la modalità live per l'incontro tematico realizzato in collaborazione con teatri di Vetro.